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Caro Babbo Natale,
ti prometto che quest’anno sono stato bravo. La mamma però dice che non e stato così. Dice che non mi merito niente. Giuro che non ò fatto male a nessuno. Cioè un po’ di male lò fatto ma non glielò fatto apposta a Cippi. E propio bello cippi. Era un bel uccellino giallo e cantava tutto il giorno e volava da unapparte all’altra. E da un po’ che non lo vedo però. Dorme sempre. Un giorno ò aperto la sua gabbietta e lò preso in mano. Non e la prima volta che lo facevo. Fidati Babbo Natale. Gli ò anche fatto le carezze in testa e lui cantava. Era felice e io ridevo. A me però mi sembrava sporco. O’ pensato che era meglio lavarlo e fargli il bagno come la mamma lo fa a me nella vasca da bagno. Sono andato in bagno con cippi che cantava. Allora ho messo l’aqqua calda nella vasca e poi ci ò messo dentro lo sciampo. Cippi cantava forte e forse più forte di prima. Lo tenevo in mano e poi lo messo in aqqua e la schiuma era molta e l’aqqua era calda calda. Cippi ad un certo punto non cantava più. La mamma e entrata e à fatto un urlo fortissimo che mi stava quasi per rompere gli orecchi. Mi sono spaventato. Cippi era fermo nella mano e poi la mamma me lo à preso e poi lo à buttato nel cestino della spazzatura. Mi à detto che il cestino era migliore della gabbietta e che Cippi era meglio che dormiva là dentro. Poi mi à sgridato e mi sono messo a piangere. Cippi dorme sempre. Voglio che si sveglia così gli posso fare un altro bagno perché la spazzatura e sporca.
Babbo Natale ti devo dire ancora una cosa. Mio papà non lo vedo da molto tempo. Mia mamma dice che e andato in giro per il mondo e che prima o poi torna a casa da noi. Quando lo dice però dopo si mette a piangere e manda giù delle pastiglie e poi beve il veleno. Mi ha detto che io non lo devo fare. Il veleno lo può bere solo lei perché a lei non gli fa male ma però a me si. Io voglio che mio padre tornava per questo natale. Caro Babbo Natale mi puoi portare mio papà indietro? Spero che non e arrabbiato con me. Anche se e in un viaggio lungo io voglio rivederlo. Mia mamma mi à detto che papà e in viaggio a cercare la neve perché a lui gli e sempre piaciuta la neve. Anche a me piace tanto. Anche adesso scende giù dal celo. E nero il cielo e la neve e bianca bianca. Ogni volta che scende io la guardo per ore e ore. Anche se e fredda quando ci faccio le palle di neve a me mi piace lo stesso. Mamma dice che la neve fa male e che io non la devo mai toccare. I miei amici a scuola però la toccano e me la lanciano addosso. Io non posso lanciarla a loro. Uffa. Una volta lò fatto però. Ma alla mamma non gli ò detto niente. Non volevo che si arrabbiava. Ce una cosa però che ancora non ò capito e voglio che se puoi tu me la spieghi. Perché la mamma dice che la neve non la devo tirare su dal naso? Solo uno scemo lo fa e io non sono scemo e la neve poi e fredda e poi bagna la pelle.
Ascoltami Babbo Natale. Quest’anno mi sento già grande e non voglio più i giochi. Quelli portali ai bambini che anno più bisogno di me. A me invece mi basta che mi porti indietro mio papà e svegli cippi. Lo fai? Ti prometto che faccio il bravo. Davvero. Ti chiedo ancora una cosa. Voglio che la mamma non piange più. Ti prego ascoltami Babbo Natale.
Con affetto
Jack
Letterina ingenua col retrogusto della tristezza.
RispondiEliminaBabbo Natale non esiste, ma mamma e papà sì.
Ho paura però d'essere stato un po' troppo severo con gli errori grammaticali...eheh.
RispondiEliminaNon eccessivamente. Su certi passaggi ho dovuto rallentare (per ovvi motivi ) con la lettura, ma siccome la tipologia di errore è ripetuta, diventa abbastanza scorrevole.
RispondiEliminariesci sempre a trasmettere emozioni nette...ho fatto fatica a leggere tutta la storia dell'uccellino perchè è davvero potente,forte.
RispondiEliminagrazie! :) ogni volta che rileggo uno dei miei racconti ho come l'impressione che l'abbia scritto qualcun altro... eheh
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