i-Ku

4 agosto 2020

miraggio

giardini muti
palazzi disabitati a giorni alterni
cucine inodore
dietro a un cielo in plastica
da incroci silenziosi
e semafori privi di sensi
emergono limacce incandescenti
sotto sguardi distratti
di vigili urbani
è mezzogiorno
condensa nei miei paraocchi
lascio solchi sul marciapiede
i segni di un passato ben poco avvincente
un labirinto di more
tante spine
nessun frutto e manco l'uscita
striscio cercando la mia caverna
illudendomi di trovarti
fortuito caso di fronte all'ingresso
tu che fulmini l'orologio
quasi rassegnata
un poco stizzita
la Siberia brucerebbe per molto meno
ma pur sempre assetata e raggiante
per poi squagliarci
dentro
in questo mio c*zzo di miraggio

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